political madness, delusions, fights, etc. .... This is what we are getting used to the men of Silvio.
His faithful as well as problematic is the coordinator Denis Verdini, toscano di Campi Bisenzio, uomo ormai noto al pubblico più per i casi di malaffare che per il suo ruolo nel PdL. Egli è infatti indagato dalla procura di Firenze per corruzione e da quella di Roma per la cosidetta "cricca". Come se non bastasse risulta pure implicato in una strana storia che mescola politica, massoneria e malaffare in genere. Con un curriculum così stupisce che Berlusconi non lo abbia fatto diventare vicepremier!
L'onorevole (poco) Verdini risulta, dall'intervista rilasciata al corriere della sera il 15-07, una persona molto particolare; direi completamente fuori di testa. Alla domanda sui suoi guai giudiziari glissa dicendo: "Come mai in Toscana, dove nascono le mie vicende giudiziarie, la magistratura guarda solo da una parte? Il "mio" Pdl governa solo un quinto dei Comuni, solo un capoluogo di provincia, come Lucca. Eppure i pm picchiano sempre in una sola direzione".
Come se i pm aprissero procedimenti contro gli amministratori così, a caso o ancor meglio su base statistica. Il concetto è: tutti fan così in Toscana, perchè scocciano solo noi? Neppure si difende, non si dichiara innocente... Tanto così fan tutti!
Ma andando avanti si consuma il dramma: un uomo che striscia ai piedi del leader con un'umiltà che pare più che altro mancanza di dignità.
Domanda più che doverosa (nota: l'intervista è di Marco Imarisio): "cos'è il PdL?"
Risposta: "Un partito che crea un rapporto diretto tra il leader, Silvio Berlusconi, e gli elettori. Il Pdl dovrebbe essere lo strumento di collegamento, a sostegno del leader. Si tratta di un’idea nuova. Di un progetto, la costruzione di un partito, che al suo centro ha Silvio Berlusconi. Ognuno di noi ha pochi meriti, io per primo. Passa tutto attraverso il Presidente, negarlo è stupido". Neanche Bondi era giunto a tanto: negare di fatto l'esistenza di un vero partito, declassandolo ad associazione di adorazione del Cavaliere di Arcore; Lui solo ed unico fulcro della vita politica ed ideale...
Un'idea di partito che agli occhi di chi, come me, crede nell'Italia libera e democratica nata dalla lotta partigiana ha molto il sapore di partito fascista.
Gian Luca Calamini
His faithful as well as problematic is the coordinator Denis Verdini, toscano di Campi Bisenzio, uomo ormai noto al pubblico più per i casi di malaffare che per il suo ruolo nel PdL. Egli è infatti indagato dalla procura di Firenze per corruzione e da quella di Roma per la cosidetta "cricca". Come se non bastasse risulta pure implicato in una strana storia che mescola politica, massoneria e malaffare in genere. Con un curriculum così stupisce che Berlusconi non lo abbia fatto diventare vicepremier!
L'onorevole (poco) Verdini risulta, dall'intervista rilasciata al corriere della sera il 15-07, una persona molto particolare; direi completamente fuori di testa. Alla domanda sui suoi guai giudiziari glissa dicendo: "Come mai in Toscana, dove nascono le mie vicende giudiziarie, la magistratura guarda solo da una parte? Il "mio" Pdl governa solo un quinto dei Comuni, solo un capoluogo di provincia, come Lucca. Eppure i pm picchiano sempre in una sola direzione".
Come se i pm aprissero procedimenti contro gli amministratori così, a caso o ancor meglio su base statistica. Il concetto è: tutti fan così in Toscana, perchè scocciano solo noi? Neppure si difende, non si dichiara innocente... Tanto così fan tutti!
Ma andando avanti si consuma il dramma: un uomo che striscia ai piedi del leader con un'umiltà che pare più che altro mancanza di dignità.
Domanda più che doverosa (nota: l'intervista è di Marco Imarisio): "cos'è il PdL?"
Risposta: "Un partito che crea un rapporto diretto tra il leader, Silvio Berlusconi, e gli elettori. Il Pdl dovrebbe essere lo strumento di collegamento, a sostegno del leader. Si tratta di un’idea nuova. Di un progetto, la costruzione di un partito, che al suo centro ha Silvio Berlusconi. Ognuno di noi ha pochi meriti, io per primo. Passa tutto attraverso il Presidente, negarlo è stupido". Neanche Bondi era giunto a tanto: negare di fatto l'esistenza di un vero partito, declassandolo ad associazione di adorazione del Cavaliere di Arcore; Lui solo ed unico fulcro della vita politica ed ideale...
Un'idea di partito che agli occhi di chi, come me, crede nell'Italia libera e democratica nata dalla lotta partigiana ha molto il sapore di partito fascista.
Gian Luca Calamini
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