Così abbiamo iniziato il nostro lavoro nella collettività palazzuolese. 80 firme in una giornata, tra l'altro rovinata da qualche goccia di pioggia. Sicuramente un'iniziativa da riproporre, e lo faremo, a breve. La prima battaglia risulta essere battaglia popolare, apartitica, ed il successo in questo campo ci rallegra maggiormente, se non altro perchè ci rende consapevoli del fatto che le nostre battaglie non sono campate in aria, ma vicine a quelle che sono le preoccupazioni della gente e le loro esigenze. Avere un servizio idrico a prezzi contenuti, fuori dalle logiche del profitto, è interesse di tutti, a parte di alcuni che ci criticano contenti, a quanto pare, di pagare profumatamente speculatori e, in futuro, multinazionali. L'importante è sempre e comunque farsi sentire, mostrarci critici nei confronti di chi decide male sulla nostra pelle e nel momento del bisogno più che mai attivi. Forse non molti andranno a votare il prossimo anno per il referendum, ma una così massiccia raccolta firme non me la ricordavo (più di 400mila in meno di un mese), e non credo sia colpa della mia età(23). Fatto sta che i politici locali e nazionali sanno cosa ne pensano i cittadini di questa politica neo-liberista che svende tutto ai privati, incapace di programmare e decidere su ciò che realmente preme alla gente. Ora che siamo, me lo si permetta, scesi in campo (mi scappa pure un po' da ridere a scriverlo!) non intendiamo transigere beffe ai danni della nostra gente: renderemo cara la pelle. Con la consapevolezza di avere a disposizione spazi (anche istituzionali) per farci sentire siamo davvero prossimi ad iniziare una forte lotta a tutela dei cittadini, dei loro diritti, dei loro bisogni. Che le ottanta firme di domenica in favore dell'acqua pubblica siano la goccia ideale per far traboccare il vaso della questione morale, troppe volte accantonata in quel di Palazzuolo, contro la politica dell'affarismo e della speculazione. Convinti sempre più di essere vicini alla gente e di avere vicini la gente in our struggles we go on our heads held high and proud of what we are: COMMUNISTS!
Calamini Gian Luca
Calamini Gian Luca
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