"[...]Ebbe però un breve attacco di emicrania. Jim, dopo sforzi prolungati, ne aveva di peggiori. Pensava:
"Se avessimo dei figli, noi due, sarevvero alti, magri, e soffrirebbero di emicranie".
[...] Si divertivano a immaginare e a organizzare una casa in campagna ideale, che sarebbe stata il loro focolare, se mai ne avessero avuto uno, fin nei minimi dettagli: i mobili, il giardino. Lucie la costruiva nelle linee e nei colori, Jim solo nelle linee.
[...] Trovarono, dietro a una foresta di pini, una piccola comunità contadina. Una coppia, se era gradita a tutte le altre, poteva acquistare per una cifra modesta una casetta di legno nuovo, con due grandi letti ad alcova che facevano corpo con la travatura (Jim pensò al letto di Ulisse), un camino che tirava bene, un orto sabbioso che per le patate bastava. Il pesce, che lì era abbondante, avrebbe completato la dieta. Jim desiderava proprio una vita semplice come quella, ma gli mancava l'energia per afferarla al volo.
Dell'amore, Lucie temeva il lato fisico.
Jim si sentiva con lei come con una sacerdotessa: si chiedeva se avrebbe potuto amarla con costanza. Lei era la via stretta e sicura. Lui si sentiva dentro un bisogno di scalate, di rischi - e se lo rimproverava ."
Henry-Pierre Roche
Jules e Jim
Thursday, November 6, 2008
Gay Las Vegas Cruise Clubs
XII - I viaggi di Lucie
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