" Non essere ancora nato ed essere già costretto a girare per la strada ed a parlare con gli uomini! ". Tutta la vita di Kafka sarà un fare anticamera davanti alla porta della vita [...] Di fronte all' irraggiungibilità assoluta della realtà Kafka si sente sempre colpevole; sapendo di non aver nessun diritto nei riguardi della realtà, è convinto di aver sempre torto . Perciò la punizione precede sempre la colpa (ed il principio dell'indeterminazione è introdotto anche nell'etica); il peccato originale dell'uomo consiste proprio "nel ritenere che nei suoi confronti sia stato commesso il peccato originale". Non è quindi la cacciata dal paradiso, poiché Kafka è già condannato ad essere per sempre prigioniero di quel suo inferno che è limbo spettrale della vita negata .
Stavo leggendo questo (Storia della Letteratura Tedesca II - Mittner) e improvvisamente ho realizzato. " Quando inizierò a vivere?"
Perché non sento il qui e ora ? Certe volte mi sembra assurdo di star vivendo. Come se la vita avesse ancor da iniziare e fossi solo nell'anticamera, appunto, dell'esistenza.
L'assurdo è che sento di non sentire. Consumo la vita nell'attesa.
Di cosa poi?
La fine del liceo, che pure mi piace, il trasferimento, il cambiamento, veramente mi cambieranno?
Mi sento soffocare qua. Mi sento soffocare qua. Mi sento soffocare qua. Mi sento soffocare qua. Mi sento soffocare qua.
Mi accorgerò d'esser giovane solo dopo?
Perché non sento?